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Alla ricerca del crithmum maritimum o finocchio marino
Sapevo che viveva in ambiente costiero.
Non l’avevo ancora conosciuto dal vero, ma l’avevo già visto su un libro di piante di Liguria ove veniva chiamato Erba di San Pietro (patrono dei pescatori).Non pensavo di incontrarlo proprio quel giorno d’estate.
Quel giorno cercavo una spiaggia poco antropizzata perché volevo stare da sola con la natura che mi avrebbe fatto conoscere il crithmum maritimum (critamo) o finocchio marino.
Ricordo ancora il suo profumo lieve nell’aria, ricordo che ne volli assaggiare una foglia, come fanno i marinai che se lo portano in barca, come vitamina preziosa, per la ricchezza di acido ascorbico.
Sensazioni dalla pianta del critamo
Mi piacque toccare la pianta perchè ne sentii tra le dita le piccole foglie un po’ succulente e carnose.
Quel giorno, strofinai un suo fiore tra le mani, per sentirne il profumo e mi portai alla bocca una foglia, e tra la lingua ed il palato sentii un profumo dal gusto salmastro che lasciava alle papille un sapore tra il sedano, il finocchio e la carota selvatica.
La famigla
Scoprii che il finocchio marino, apparteneva alla famiglia delle apiaceae-ombrellifere, il cui fiore appunto è un’ombrellifera, come quella della pianta della carota selvatica.
Descrizione critamo o finocchio marino
Il “crithmum maritimum” o finocchio marino è una pianta perenne dal fusto legnoso, ramificato. Ha foglie glabre triangolari, bi o tripennate, con segmenti lanceolati carnosi che le danno l’aspetto di una succulenta.
Le foglie con la loro forma particolare e la loro leggera velatura superficiale, simile ad un velo trasparente, fanno sì che la pianta conservi di più l’acqua, che evapora naturalmente a causa dell’insolazione, del vento e del salmastro del mare.
I fiori sono delle grandi ombrelle formate da n. 8 a n. 36 raggi robusti, ciascuno con un involucro ed altro piccolo involucro con numerose brattee pendule lanceolate. I fiorellini, piccolissimi, di un bel verde biancastro, hanno un piccolo calice a cinque petali interi a forma suborbicolare, con l’apice prolungato in una punta ripiegata e rivolta verso il centro.
I semi, come quelli del giglio di mare, sono avvolti da una membrana spugnosa (pericarpo), che ne permette il galleggiamento e la diffusione anche attraverso le correnti marine per germinare in habitat idoneo.
Ambiente e l’origine del nome
Il suo ambiente, come dice il suo nome, è quello marittimo, costiero influenzato dalla salsedine. L’origine del suo nome fa riferimento alla parola greca ‘κρῑθή’ che significa orzo, per la somiglianza del suo frutto ad un chicco d’orzo, mentre ‘maritimum’ indica il suo habitat.Il finocchio marino, Crithmum è conosciuto come spaccasassi, mentre il nomi popolari inglesi sono: Rock samphire o Sea fennel.
Le mie foto sono state scattate in Liguria, Puglia e Grecia.
Proprietà e componenti
Il finocchio marino è una pianta officinale commestibile ricca di vitamina C (per questo, nel passato, veniva conservato dai marinai, che lo trovavano lungo le coste).
La pianta è ricca di oli essenziali, iodio, oligoelementi, beta carotene, proteine, vitamina C e sali minerali ed ha proprietà aromatiche, aperitive, digestive, carminative, diuretiche.
Viene usata anche per problemi di insufficienza urinaria mettendo nel vino le foglie ed il gambo.
L’intera pianta fresca è diuretica e depurativa.
I frutti favoriscono l’appetito, la digestione e riducono le fermentazioni e gli spasmi intestinali.
Il finocchio marino in cucina
In cucina io uso le foglie fresche tritate con insalate di zucchine trombette giovanissime tritate a julienne e condisco con olio e limone poi uso le foglie in salse e poi a fine cottura in zuppe ed anche le metto via come i capperi sott’aceto alla maniera greca (kritamo).
In Grecia ho realizzato questo critamo sotto aceto da usare nelle mie insalate greche.
Ecco la ricetta del critamo sotto aceto
In un pentolino versare la quantità di aceto corripondente al barattolo che avete a disposizione e portarla al punto di ebollizione con un rametto di timo che avrete cura di rimuovere prima di versare l’aceto sopra le cime di critamo che avrete lavato, tamponato e disposto nel barattolo.
Le foglie sono anche ottime cotte in abbinata con il cavolo, nei risotti e con le uova strapazzate. Anche i fiori sono commestibili in abbinata con il pesce.
Un libro di ricette con fiori, erbe selvatiche ed aromatiche
Se vi piace la cucina con i fiori e le erbe selvatiche acquistate il mio libro ed ebook intitolato: MangiAmo i fiori e sperimentate le mie ricette. Troverete anche le schede delle piante, le ricerche scientifiche sui poteri antiossidanti delle erbe selvatiche e dei fiori e tante altre curiosità. (Le ricette si possono eseguire anche senza fiori ed erbe utilizzando le verdure dell’orto, per cui potete scrivermi per le sostituzioni).
Potete acquistare il libro sul sito www.youcanprint.it
Un libro ed una guida turistica sull’isola greca di Iraklià
Se ti piacciono le isole greche e vuoi conoscere la natura greca ed un piccolo paradiso naturale, ricco di biodiversità, leggi il mio libro intitolato: Iraklià un paradiso naturale.
Una guida, ma anche romanzo, inerente la mia esperienza di vita di quasi un anno in questa piccola e remota isola greca, anche nel periodo invernale. Vivere in un’isola greca è un sogno di molti e ti rimane per sempre nel cuore. Il libro è edito da www.youcanprint.it ove è possibile acquistarlo a 12 euro.
Bibliografia:
La cuoca selvatica, Eleonora Matarrese, Bompiani, 2018
Guida alla Flora dell’Aspromonte, Giovanni Spampinato, Laruffa Editore, 2014
Flora del mediterraneo, Schonfelder, Ricca editore, 2014
Fiori del mare in Liguria, Marco Alberti, Edizioni grafiche Amadeo, 2008
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Lo conosco: davvero impareggiabile! ma io l’ho trovato solo in Grecia…Sapreste dirmi DOVE trovarlo o comprarlo il Italia (o in Grecia, dove però era venduto in barattoli senza etichetta, di fattura artigianale, ottima da ogni punto di vista, ma irrintracciabile)?
Buonasera Tiziana io lo raccolgo in Grecia e lo preparo in loco per tutto l’anno.
In Italia credo lo usino al centro sud ove lo chiamano anche spaccasassi ma non saprei dove.
La costa salentina è piena di critamo,basta cercarlo nelle zone rocciose.
viene raccolto a Sirolo in provincia di Ancona e commercializzato sotto sale e anche sottolio nelle Marche.Viene chiamato spaccasassi.
conosco bene la vostra tradizione… grazie per il bel commento
Buon primo maggio !
Sono incappato stamattina dopo la prima tazza di caffè, nel tuo delizioso blog: appena sveglio mi erano venute in mente le mie esplorazioni tra mura poligonali e tagliate etrusche ed era apparsa la cymbalaria che mi ha condotto a queste pagine.Ho letto delle tue passioni e quindi visto a destra il nome della Kritama, eccomi qui a segnare questo incontro fortuito. Per la cymbalaria non avevo riflettuto molto sulla sua etimologia ma ero più concentrato sul fatto che tali minuscoli e seminascosti fiorellini fossero presenti laddove vi fossero mura e costruzioni vecchie di secoli.La ritenevo una sorta di indicatore cronologico.Per la Kritama, incontrata a Zante (Zachintos) in Grecia, devo ringraziare la famiglia che gestiva il piccolo ristorante sulla spiaggia che quasi tutti i giorni la proponeva leggermente scottata con limone e abbinata al pesce fresco del giorno. Sono un blogger anch’io da vari anni e oltre a scoprire luoghi poco noti mi sono interessato anche alla natura e alle sue meraviglie. Se sconosci gli spettacolari colori autunnali dell’Aronia melanocarpa e le centinaia di tipi di bacche presenti solo nei climi nordici…ti suggerisco di viaggiare , quando si potrà, in Russia. Se vuoi qualche immagine, fammi sapere.
Buongiorno caro nuovo amico. Sono molto felice di ricevere il tuo commento. Che bello leggere tra le righe le tue emozioni attraverso le piante che ho descritto. Ti ringrazio inoltre per avermi portato in direzione dei colori delle bacche. Tra l’altro non a caso ho messo a dimora nel mio prato giardino della biodiversità esemplari di o livello spinoso. Mi piacerebbe leggerti. Come ti trovo? Grazie Patrizia o natura in mente calliopea
Gentile Patrizia, grazie per la rapida risposta !
Mi pareva di aver già indicato i dettagli del mio ultimo blog…nei dati obbligatori 🙂
Puoi esplorare le pagine di Vado altrove, Lazio segreto e Sicilia segreta tutti sulla piattaforma Blogger. (blogspot.com)
A risentirci
Spero che l’olivello spinoso cresca rapidamente !
Rolando
Grazie ti leggerò! a risentirci