(Tutti i diritti riservati)
Scarlina, Galactites tomentosus, può ricordare un cardo selvatico
La scarlina o galactites tomentosus è una pianta spontanea dai bellissimi fiori purpureo violacei che per l’aspetto può ricordare ad un cardo selvatico. La bellezza dei suoi fiori eduli è pari a quella delle foglie che private delle spine possono essere usate come verdura selvatica commestibile.
Descrizione
Scarlina o Galactites tomentosus è una spontanea della famiglia delle asteracee che può ricordare un cardo anche per il gusto delle foglie e dei fiori. Presenta foglie spinose abbastanza lunghe e divise fino alla costa centrale, verdi nella pagina superiore, di solito variegate di bianco. Se le guardiamo sotto, nella pagina inferiore hanno un aspetto tomentoso come i fusti. I fusti sono eretti, cavi, pubescenti, di aspetto bianco tomentoso, alti fino ad un metro, ramificati in alto e con ali, di aspetto variabile, provviste di spine alla punta.
I fiori sono capolini singoli o riuniti in fascetti, composti di soli fiori tubulosi bianco lilla o rosa viola. I fiori centrali sono ermafroditi, quelli periferici sono sterili con corolla più lunga raggiante. I frutti sono acheni con pappo biancastro e soffice.
Habitat e diffusione
La scarlina è diffusa nei terreni incolti e aridi, ai bordi delle strade, in ambienti ruderali dal livello del mare fino a 1300 metri.
Etimologia ed altri nomi
Il nome del genere deriva dal greco dal greco “gála-gálaktos” latte, del latte , in riferimento al colore bianco della peluria che ricopre il fusto e le foglie di questa specie. Il tomento presente su fusti e foglie si riferisce all’etimologia della pianta. Il nome inglese è Purple milk thistle.
Proprietà
La pianta ha proprietà digestive, diuretiche, dissetanti, rinfrescanti, antisettiche e cicatrizzanti infatti veniva usare per cicatrizzare piaghe e ferite.
In cucina
La giovane infiorescenza ed il fiore può essere mangiato cruda come insalata, previa pulitura. Le foglie ed il fusto, sono utilizzati oltre che come insalate, nella produzione di conserve sott’olio o sott’aceto. La rosetta quando è molto tenera si può fare lessa insieme ad altre erbe spontanee.
Bibliografia
Etnobotanica in Calabria, di Lupia Antonella, Carmine, Raffaele, edizione Rubbettino, 2017
Tutti i diritti sono riservati
Indicazioni e proprietà erboristiche delle piante e dei fiori sono riportate a titolo informativo, con indicazione della bibliografia. Declino pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo curativo, alimentare, estetico, oltre a qualsiasi danno diretto ed indiretto. Naturainmentecalliopea.it non garantisce sulla validità dei contenuti riportati in questo sito. La verifica individuale indipendente è sempre raccomandata.