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Ginkgo biloba, albero antico e longevo
Il ginkgo è forse uno degli alberi più antichi e longevi comparsi sulla terra (può vivere anche mille anni). Si pensa infatti che sia comparso circa duecentosettanta milioni di anni fa.
Essendo l’unico esemplare appartenente alla famiglia delle ginkgoaceae, è stato definito da Darwin “fossile vivente”.
Il nome di questo albero alto (fino a 40 mt.), di cui esistono maschi e femmine (produttive di frutto), deriva dal giapponese “gin” ossia oro e “kyo” ossia albicocca, per la forma dei frutti dell’albero femmina, simili ad albicocche, mentre la parola “biloba” deriva dal latino “bi” ossia due e “loba” ossia foglie, che significa foglia divisa in due lembi, per la particolare forma delle foglie simili a ventagli.
La pianta in Oriente
Il ginkgo è un albero rustico deciduo, originario della Cina orientale.
In Oriente in cucina, si consumano i semi o “noci di ginkgo” decorticati che sono chiamati white nuts.
In Giappone viene coltivato vicino ai templi ed è considerato un albero sacro per la sua longevità. Anche in terra nipponica i semi si aggiungono a molti piatti.
L’albero del ginkgo contro l’inquinamento
L’albero del ginkgo è resistente all’inquinamento (sembrerebbe ridurre la produzione di radicali liberi).
Sembra anche che alcuni esemplari di ginkgo siano resistiti alle radiazioni della bomba atomica caduta su Hiroshima.
Descrizione del ginkgo
Il ginkgo presenta un tronco dritto e ramoso con corteccia liscia in fase giovanile e più screpolata con l’avanzare del tempo.
Il colore della corteccia è grigio chiara brunastra, mentre le foglie picciolate, di color verde chiaro, con forma a ventaglio, in autunno si colorano con i toni del giallo oro, spargendosi uniformemente lungo tutta la circonferenza del tronco.
La pianta è dioica quindi i frutti sono prodotti solo dalla pianta femmina.
I frutti dell’albero femmina, ovoidali, simili ad albicocche, diventano maleodoranti a maturazione completa perché la parte esterna del frutto contiene acido butirrico.
Proprietà del ginkgo biloba
In erboristeria del ginkgo si usano le foglie.
Le foglie vanno raccolte in autunno, quando dal verde virano al giallo e vanno fatte asciugare.
Si può raccogliere anche il nocciolo estraendolo dai frutti, ma meglio con i guanti perchè può provocare dermatiti.
Gli estratti di frutti, noci di ginkgo e foglie sono antiossidanti.
Le foglie secche della pianta sembrano alleviare gli acufeni e migliorano la microcircolazione.
Le foglie di ginkgo si possono usare per preparare un infuso contro il colesterolo ldl alto e per disturbi di lieve ipertensione.
Componenti
Il ginkgo biloba contiene flavonoidi e derivati terpenici come il ginkgolide B, ottimo antagonista del fattore delle piastrine che risulta fondamentale per la coagulazione del sangue negli stati infiammatori.
Prodotti erboristici
Le capsule di ginkgo si usano per problemi di memoria, contro l’arteriosclerosi, in caso d’insufficienza venosa degli arti inferiori, e per disturbi legati alla circolazione arteriosa.
Per ridurre gli effetti dell’asma invece è possibile assumere 30 gocce di estratto analcolico concentrato per almeno tre mesi, due volte al giorno.
Durante l’assunzione dei preparati di ginkgo bisogna evitare l’uso di antiaggreganti.
Quindi riassumendo il ginkgo è indicato per problemi circolatori nelle persone anziane, ischemie celebrali e cefaleee, problemi di arterio sclerosi e poi di colesterolo e per ridurre l’asma.
Il gingko contro la demenza senile e alzheimer
Il gingko, secondo alcuni studiosi, gioverebbe in caso di demenza senile e morbo di alzheimer.
Inoltre la pianta, per la presenza di diterpeni, sesquiterpeni e pinitolo sembrerebbe utilizzabile per trattare l’acufeni e sembrerebbe mostrare proprietà che alterano il sogno e la capacità di migliorarne il ricordo.
La pianta in cosmetica
Il ginkgo biloba è utile ancheper la cellulite, sia sotto forma di impacco sulle zone cellulitiche sia tramite assunzione della tintura madre od estratto analcolico concentrato, nella dose di 30 gocce, da assumere per due mesi consecutivi, fino a tre volte al giorno.
Coltivazione
il ginkgo preferisce un clima fresco e soleggiato e sopporta temperature fino a – 35 gradi sottozero.
Si adatta a qualsiasi terreno e non ama troppo le potature.
E’ preferibile coltivare una pianta maschio, evitando l’odore dei frutti femminili.
La pianta si può riprodurre per talea semi legnosa in estate o per seme. Si può far crescere l’albero da seme prelevandolo con i guanti (per evitare dermatiti) e seminarlo in un vasetto con terriccio e sabbia. La germinazione richiede oltre i quattro mesi. La pianta è ideale anche come pianta ornamentale nei viali o come pianta frangivento.
Il ginkgo della casa del bosco
Da bambini tutto sembra più grande di come appare e si fantastica molto con la fantasia.
Così vi racconto del momento in cui ho varcato il cancello della casa misteriosa del bosco, che da piccola osservavo dall’alto del sentiero di terra, con la voglia di scoprire, frenata dal timore dei guardiani di rame che la proteggono tutt’ora. Proprio in quel luogo vedevo un grande albero di ginkgo e sentivo la sua forza attrattiva.
Il mondo degli alberi e le sfere di vetro
Nel giardino di quella casa sono presenti sfere di vetro, bellissime sculture, che riflettono gli alberi che si specchiano in loro nelle varie stagioni. Ecco cosa c’era oltre il cancello dell’immaginazione dove la fantasia diventa realtà.
Per questo oggi dico grazie al proprietario che mi ha permesso di vedere da vicino gli alberi del suo giardino, quello immerso nel bosco della mia infanzia, dove ho visto da vicino l’albero del ginkgo biloba.
Bibliografia:
- Le erbe medicinali De Vecchi edizioni, 2003
- Il libro completo degli alberi, Gribaudo, 2011
- Guida pratica all’erboristeria Riza
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