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La tisana profumata di artemisia
Ricordo un pomeriggio passato con lei nella sua casa sulla collina. Mi parlò molto quel giorno. Io la ascoltai. Mi disse ciò che avrei voluto sentire, ma già lo sapevo, in cuor mio. Poi bevemmo una grande tisana che aveva preparato con foglie di Artemisia vulgaris.
Il gusto era amaro, aromatico, balsamico e forte, ma rilassava e trasportava in uno stato semi onirico, piacevole e caldo, quello di cui in quel momento avevo bisogno.
Avevo scoperto la tisana con artemisia vulgaris, detta anche canapaccio.
L’artemisia vulgaris nella mitologia
Nella mitologia l’artemisia era considerata la pianta di Artemide (da qui la sua etimologia).
Artemide era la protettrice della natura, delle selve, degli animali e delle partorienti.
La parola “artemis” inoltre deriva dalla parola latina che a sua volta deriva dal greco e significa integro e sano.
L’artemisia vulgaris è l’assenzio selvatico ed è una pianta che può avere carattere infestante. Spesso i suoi pollini sono causa di allergie per chi predisposto.
Famiglia, Habitat, diffusione
L’artemisia vulgaris (in inglese: mugwort) appartiene alla famigia delle composite ed annovera circa trecento cinquanta specie. Nelle mie colline cresce artemisia velotiorum di cui uso le foglie in cucina.
La pianta cresce principalmente nei terreni incolti ed aridi ed ai margini delle strade.
La pianta preferisce i terreni azotati.
In Italia è diffusa soprattutto al nord ed al centro, meno nel resto del territorio.
Descrizione della pianta dell’artemisia vulgaris
La pianta è spontanea ed ha foglie alterne di un bel verde abbastanza scuro nella pagina superiore, mentre nella pagina inferiore sono biancastre e leggermente pelose.
Le foglie sono incise in modo evidente e sono disposte lungo tutto lo stelo.
I cespugli di artemisia possono raggiungere anche il metro e mezzo di altezza.
I fusti sono eretti e cilindrici, spesso sfumati di rosso e possone essere molto ramificati.
I fiori sono capolini rosso giallognoli riuniti in gruppi piramidali che fioriscono tra agosto e settembre.
I frutti sono acheni glabri oblunghi privi di pappo.
La radice è un grosso e breve rizoma legnoso obliquo.
Proprietà erboristiche
L’artemisia vulgaris si usa per le sue proprietà aromatiche, toniche, antispasmodiche, aperitive, digestive, sedative, vermifughe ed emmenagoghe.
La pianta contiene artemisina utile in caso di parassiti intestinali, emorroidi, tumore al seno e per la malaria. Essa inoltre include silicio, utile per ossa, capelli ed unghie, poi tannini, antiossidanti ed astringenti.
Favorisce il flusso mestruale, allevia la mestruazione dolorosa e stabilizza le irregolarità del ciclo.
Usi della pianta per problemi di ciclo
Per i ritardi mestruali se ne assume l’infuso o tisana tre volte al giorno nella dose di un cucchiaino di sommità essiccate in una grande tazza d’acqua, oppure se ne prende una goccia di tintura madre per ogni kg di peso corporeo.
Per i dolori mestruali assumere un cucchiaino di erba essiccata in una tazza d’acqua calda e lasciare infondere per cinque minuti. All’occorrenza berne tre tazze al giorno.
L’erba è sconsigliata in gravidanza ed allattamenteo perchè potrebbe favorire il parto.
Gli altri usi dell’artemisia
L’artemisia è utile per contrastare l’acidità di stomaco e l’inappetenza.
L’rtemisia è l’erba spontanea che favorisce i sogni, perchè l’infuso di foglie stimola le attività celebrali.
Prima della fioritura le sommità fiorite in infuso, a piccole dosi, rilassano i centri nervosi. Per questo è utile assumere l’infuso da prepararsi sempre con un cucchiaino di erba secca per ogni tazza di acqua calda.
Dell’artemisia si usano le foglie e le sommità fiorite, da raccogliersi da giugno ad agosto.
In alcune persone l’artemisia può provocare dermatiti da contatto alla pelle ed i suoi pollini possono essere fonte di disagio per gli allergici.
Le foglie ed i fiori di artemisia si usano e si conservano in barattoli di latta, previa essicazione.
L’artemisia va usata con moderazione perchè ad alte dosi può causare danni al sistema nervoso.
L’artemisia in cucina
In cucina io uso le giovani foglie fresche di artemisia per aromatizzare formaggi come quark o ricotta o per aromatizzare i biscotti.
Mi piace il gusto amarognolo ed aromatico dell’artemisia, mi ricorda un mix profumato di anice, canfora e rosmarino.
L’uso più classico dell’artemisia è l’impiego della pianta nei liquori naturali e nelle bibite.
In Asia e Giappone le foglie della pianta vengono usate per i ripieni nei dolci di riso (artemisa princess).
L’artemisia comune, essendo molto aromatica ed amarognola, veniva usata cotta o cruda specialmente nei cibi grassi per aiutarne la digestione, tanto è che in Germania viene chiamata “erba dell’oca” e viene usata sulla carne di oca e sull’arrosto di maiale (da flora von Deutschland, 1841, earmi.it).
Una buona ricetta se si ama la carne impanata è quella di usarla con il pangrattato.
L’artemisia va assunta con moderazione.
Altri usi dell’artemisia
Altri usi particolari dell’artemisia possono essere quelli di usare la pianta secca per fare i sacchettini antitarme mischiandola a lavanda e menta essiccata.
La moxibustione
In Cina le foglie secche di artemisia vengono usate per la pratica della moxa (moxibustione).
La moxa è quella pratica millenaria, non invasiva, della medicina cinese che segue gli stessi punti dell’agopuntura e che si pratica con coni di artemisia da bruciare sulla cute, in punti di agopuntura.
In questo caso le sostanze contenute nell’artemisia si liberano durante la combustione, penetrando nella pelle e diffondendosi in tutto il corpo, attraverso i meridiani energetici, a cui sono collegati organi e visceri e vasi sanguigni.
La moxa con l’artemisia
La moxa con artemisia serve per aumentare l’energia del corpo e serve per combattere dolori articolari, in presenza di fratture e microfratture e cervicalgie.
La moxibustione con artemisia è efficace nelle donne incinta, ove si riscontrano posizioni anomale del feto, da effettuare non oltre la 34esima settimana di gestazione.
E’ utile anche in caso di morsi di vipere perchè riesce a denaturare la struttura molecolare del veleno.
Nell’orto
Nell’orto io ho trapiantato delle piantine di artemisia, ritenendola affine all’assenzio (artemisia absinthium) che agisce in contrasto con la mosca della carota, gli acari delle fragole e l’afide nero delle leguminose. Ancor meglio sarebbe sperimentare il macerato sugli ortaggi.
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Bibliografia:
Erbe spontanee commestibili, Riccardo Luciano Carlo Gatti, ArabAFenice Edizioni, 2007
Herbs, Lesley Bremness, Dorling Kindersley book, 1994
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