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Abete rosso, gli alberi commestibili del bosco
Mi piace raccogliere gli aghi di pino quando sono giovani e flessibili e ricchi di nutrienti e vitamina C, senza considerare la bontà dei pinoli e del polline di certi pini.
Non lontano da casa in primavera raccolgo i teneri ciuffetti di aghi, dal colore verde brillante di un grande albero di abete rosso, per realizzare ricette dal sapore del bosco.
Abete rosso
L’albero dell’abete rosso è un sempreverde della famiglia delle pinacee che può raggiungere i 45 metri di altezza e vivere anche 400 anni. Un albero imponente, con chioma piramidale, slanciata che si restringe sulla punta del cono.
In Piemonte vegeta oltre i 500 metri, preferendo i terreni acidi. L’abete bianco (abeis alba) invece vive bene solo in alta montagna.
L’abete rosso o picea abies è conosciuto anche come peccio, mentre in inglese il suo nome è spruce.
Descrizione e differenze abete rosso e bianco
Per distinguere un abete rosso da uno bianco bisogna prestare attenzione a queste caratteristiche.
L’abete rosso presenta:
Corteccia
inizialmente bruno rossiccia, poi tendente al grigio bruno chiara, coperta da scaglie fini che diventano più spesse con l’età, sfaldandosi (si stacca in placche rotondeggianti o irregolarmente rettangolari).
L’abete bianco invece ha corteccia grigiastra chiara.
Foglie
Aghi corti, acuti e pungenti di colore verde cupo, disposti su entrambe le facce, inseriti singolarmente a spirale tutto intorno al rametto di colore marrone aranciato. Hanno sezione quadrangolare e tendenza a disporsi su un piano orizzontale. Gli aghi hanno sottili solcature.
Gli aghi dell’abete bianco invece sono di colore verde argentato e con due striature vistose sulla pagina inferiore. Sono piatti e disposti a pettine, in un singolo piano.
I rami principali dell’abete rosso sono orientati verso l’alto e quelli secondari sono penduli, mentre nell’abete bianco sono orizzontali.
Fiori
pianta monoica con fiori maschi gialli (conetti) e femminili rossi, riuniti in gruppetti all’apice dei rami, nella parte media ed alta della chioma.
Frutti
albero con fruttificazione tardiva, dai 20 ai 50 anni, si caratterizza nel formare coni penduli (pigne o strobli), cilindrici, conici, bruno chiaro (marroni in autunno), a scaglie variamente denticolate, sottili ed elastiche che cadono a terra interi a maturità, dopo aver liberato i semi alati.
Le pigne, sull’abete rosso pendono verso il basso (sono pendule), mentre nell’abete bianco sono erette salgono verso l’alto su rami. Non cadono, ma si sfaldano, quindi non si vedranno per terra, intere sul terreno, intorno all’albero.
Radici
ramificate e superficiali che rendono l’albero scarsamente resistente al vento.
A differenza di altri pini sia abete rosso che bianco gli aghi sono singolarmente inseriti nei rametti, mentre nei pini come il silvestre e larice gli aghi sono raggruppati a piccoli ciuffi.
Differenze tra abete rosso e tasso
Pianta tossica, mortale da non confondere con l’abete rosso è il tasso baccata, un sempreverdescuro e con crescita lenta. La forma è piramidale, se guardato in lontananza. La chioma è globosa, irregolare ed i rami sono bassi. Il portamento non è maestoso come nell’abete rosso. Gli aghi dell’abete rosso sono appuntiti a sezione quadrangolare (lunghi fino a 2,5 cm.), disposti su cuscinetti in rilievo posti tutti intorno al ramo legnoso, con tendenza a disporsi sul pianto orizzontale. I rametti del tasso invece sono erbacei, verdi.
La tisana di abete rosso
La tisana di aghi di abete rosso può essere preparata durante tutto l’anno visto che si tratta di una pianta sempreverde. Gli aghi di abete giovani, raccolti in primavera avranno un gusto più delicato, con note fresche di limone. Per prepararla bisogna staccare gli aghi dalla parte centrale del rametto e porli in infusione in acqua calda, come qualsiasi infuso.
Abete rosso, lo sciroppo dal bosco
La melata di abete, prodotta dagli afidi sulla pianta degli abeti rossi è di colore scuro ed è un ottimo espettorante, antisettico e febbrifugo per le vie respiratorie.
Le pigne degli abeti invece contengono olio essenziale e resina balsamica, utili per produrre uno sciroppo balsamico. A questo scopo, si possono raccogliere proprio nel momento in cui sono verdi (rosa fucsia) e mettere in vasi o contenenti riempiti per metà di zucchero. I vasi si possono coprire con canovacci di cotone e chiudere con elastici, mettendoli per 40 giorni sul davanzale di una finestra, al sole. Il calore del sole farà sciogliere lo zucchero che si mischierà alla resina ed all’olio essenziale formando uno sciroppo balsamico aromatico e benefico per le vie respiratorie. Lo sciroppo si può realizzare anche con gli aghi giovani delle conifere commestibili ed è preferibile che non venga assunto da donne incinta o in fase di allattamento. Assumerne un cucchiaino in una tazza di acqua calda in caso di raffreddore. L’abete come tante conifere contiene tantissima vitamina C, addirittura più degli agrumi.
Lo sciroppo di abete si può usare in cucina con top su panne cotte, gelati, nei dolci. In cucina, i giovani aghi di abete rosso possono essere fatti infondere nella panna cotta e poi estratti per dare al dessert un gusto fresco e balsamico con note acidule di limone.
In cucina con gli aghi di abete rosso
I germogli di abete rosso raccolti in primavera, possono essere usati come cioccolatini rivestendoli di cioccolato o per fare gelatine da accompagnare ai formaggi o possono essere usati freschi tritati sui formaggi o creando un burro aromatizzato da usare su tartine e nell’impasto dei biscotti o fatti essiccare e ridotti in polvere da mettere su risotti, negli impasti per dare colore, nel pane, etc..
Il loro gusto è acidulo e balsamico, con note di limone. Buoni gli abbinamenti con le pere, gli asparagi, i mirtilli, il cioccolato bianco, i pistacchi, gli avocado. Ottimi anche gli smoothies e le insalate arricchite con i ciuffetti di giovani aghi di abete rosso. Anche gli aghi di abete bianco possono essere usati per gli stessi impieghi culinari. Prima di consumare, identificare accuratamente. Non sono ammissibili errori di riconoscimento delle piante in quanto è bene aver presente la mortalità del tasso baccata.
Aghi di abete rosso come spezia
Gli aghi di abete rosso si possono essiccare a 35 gradi (quando sono pronti si sbriciolano con le dita) e polverizzare con un mixer e poi conservare per usarli come spezia aromatica e balsamica, da usare ad esempio nell’impasto del pane e dei biscotti, senza lavorare troppo gli impasti.
Lo sciroppo e l’infuso
Sempre con gli aghi e le gemme appena schiuse dell’abete rosso si può preparare uno sciroppo ponendo in un barattolo pari peso di zucchero, da lasciare sciogliere al sole fino a scioglimento. Dopo il filtraggio questo sciroppo si può usare anche nei vostri piatti dolci e salati. Con le punte dei rametti delle conifere si possono preparare infusi balsamici con acqua bollente alla temperatura di 80 gradi.
Il sapore delle punte di conifere
Quasi tutte le punte delle conifere sono commestibili ad eccezione del tasso. Le punte di abete giovani, ossia le crescite primaverili tenere, alla fine di un ramo di conifera sono commestibili ed hanno un sapore agrumato, acidulo, caldo e resinoso. Con gli aghi di pino mugo ad esempio si potrà preparare un burro aromatizzato nella dose di 50 grammi di aghi e 100 grammi di burro, da usare per mantecare il riso ed altri piatti.
Un libro di ricette con i fiori e le erbe selvatiche
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Potete acquistare il libro sul sito www.youcanprint.it
Bibliografia
Regione.piemonte.it
Le erbe medicinali, Tina Cecchini, De Vecchi edizioni, 2003
La cuoca selvatica, Eleonora Matarrese, Bompiani editore, 2018 e pagina facebook
Meret Bissegger, La mia cucina con le piante selvatiche, Edizioni Casagrande, 2013
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