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Amaranto blitum e amaranto retroflexsus
Lo vidi e lo assaporai per la prima volta in Grecia, ove cresce negli incolti e negli orti. Li lo chiamano βλίτα. Il nome scentifico è amaranto livido o blitum , mentre in inglese si chiama: least amaranth.
In spagnolo si chiama bledo ed in francese si chiama amarante livide.
In Italia raccolgo “l’amaranto retroflexus” (amaranto comune) perchè cresce nelle mia campagna.
Mi piace assaporarlo come verdura lessa, perchè il suo sapore ha un gusto intermedio tra spinacio e bietola (da qui probabilmente anche il nome della varietà blitum).
L’amaranto lividus o blito
Contrariamente al retroflexsus, l’amaranto livido (amaranthus lividus) o vilto, blito, sempre della famiglia delle amarantacee, si presenta con una ramificazione sostenuta ed irregolare e cresce a raso terra. Le foglie sono più piccole, picciolate, arrotondate, romboidali. La fioritura, in spiga avviene generalmente da luglio a settembre. I fiori sono impollinati dal vento.
Amaranto comune, descrizione
L’amaranto è una pianta infestante che si trova spesso negli orti e nei campi coltivati, nel periodo pre estivo ed estivo. Le foglie di amaranto comune (retroflexus) sono alterne e picciolate e presentano evidenti nervature. Lo stelo peloso ed a volte rossastro si dirama a volte già dalla base, assumendo un aspetto cespuglioso a maturità.I fiori sono verdi e sono raccolti in spighe, che formano pannocchie terminali. Essi compaiono anche nelle ascelle fogliari con la loro forma a coda di volpe.
I semi di amaranto
Da ogni spiga di amaranto si generano tantissimi semi marroni scuri, rossastri, che rimangono vitali nel terreno per molti anni, per germinare in primavera, verso giugno, grazie alla luce ed all’umidità del terreno, per questo sono favoriti quelli che si trovano in superficie. L’amaranto per lo più si semina ed in Grecia è facile trovare i semini. Una pianta di amaranto può produrre in media duecentomila semi e talvolta si può arrivare anche a numeri maggiori. I piccoli semi di amaranto raccolti con pazienza dalle spighe mature sono commestibili.
Come si mangia l’amaranto in Grecia
In Grecia l’amaranto vlito si mangia lessato in abbondante acqua poi viene strizzato e servito condendolo con olio extra vergine di oliva, sale e succo di limone. È un vegetale molto proteico. Io me ne faccio grandi scorpacciate ed ho notato un benefico effetto favorente la peristalsi intestinale.
Sembra che le sue foglie contengano più proteine della soia.
La bollitura delle foglie e giovani steli di amaranto riduce la concentrazione di acido ossalico e nitrati.
L’amaranto è una pianta spontanea in grado di accumulare metalli pesanti per cui bisogna raccoglierlo in luoghi salubri, lontano ad esempio da strade trafficate.
Non eccedere nel consumare amaranto in quanto potrebbe impedire l’assorbimento di alcuni nutrienti. I bambini e le donne che allattano al seno non dovrebbero consumare questa pianta.
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Una pianta vitale
Il nome dell’amaranto deriva dal greco ‘amárantos ‘ che significa che non appassisce, forse perché è una pianta molto vitale ed infestante, al punto di essere considerata, almeno nelle nostre zone, un’ erbaccia da estirpare.
Una pianta forte e tenace
Pare altresì che l’amaranto resista al noto Round-up della Monsanto.
L’amaranto retroflexsus
L’amaranto che si trova nella mia zona è proprio il “retroflexus” che cresce, in estate, in luoghi assolati, nei campi coltivati, negli incolti ed ai margini delle strade, dalla pianura, sino ai novecento metri.
La pianta appartiene alla famiglia delle amarantacee e visivamente si può descrivere come pianta dalle foglie ovali dalle nervature ben espresse che si dipartono da uno stelo un po’ peloso ed a volte un po’ rosso. Le infiorescenze, di colore verde come le foglie, sono raccolte in dense spighe apicali.
Uso in cucina
L‘amaranto è una pianta saziante e nutriente che veniva già consumata dalle civiltà azteche ed incas che ne conoscevano le proprietà. Tutte le sue parti sono commestibili (foglie, infiorescenze, semi).
Si possono incontrare più tipi di amaranto in un luogo (amaranto retroflexus, hybridus, blitum, viridis…), tutte commestibili.
La foto che vedete è stata fatta alle piante di amaranto del mio terreno. Una delle mie galline si nascondeva spesso sotto queste piante per deporre le uova. Questo mi fa sorridere perchè mi agevolava la preparazione del pranzo…uova con contorno!
Bibliografia:
Guida alla flora dell’Aspromonte, Giovanni Spampinato, 2014
La mia cucina con le piante selvatiche, Meret Bissegger, Edizioni Casagrande, 2011
Erbe spontanee commestibili, Riccardo Luciano, Carlo Gatti, ArabAFenice Edizioni, 2007
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