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Cocomero asinino, frutti esplosivi
Il cocomero asinino è una originale pianta spontanea, considerata tossica, che produce palloncini ovali che scoppiano a maturazione per favorire la diffusione dei semi della specie. Dei frutti a dir poco esplosivi che ricordo da bambina quando mi dicevano di non toccarli oppure se capitava di chiudere gli occhi.
Descrizione
Il cocomero asinino fa parte della famiglia delle cucurbitacee ed il suo nome botanico è Ecballium elaterium.
La pianta è irsuta e possiede foglie carnose a lamina triangolare. I frutti sono delle bacche ovali verdi che paiono palloncini ovali sostenuti da peduncoli ricurvi. I frutti esplodono a maturazione sparando un liquido ed i semi. I fiori sono gialli ed hanno cinque petali. La pianta colpisce perchè i frutti ed i fiori compaiono simultaneamente. La pianta è irritante per gli occhi, per il liquido contenuto nei frutti ed è considerata velenosa, quindi è meglio non considerarla per giocarci.
Frutti esplosivi
E’ una pianta perenne ricoperta da peli rigidi che accumula pressione nei frutti a maturazione. La pressione idrica che si accumula in un frutto maturo e che lo fa scoppiare è di 6 bar, che è molto superiore ad esempio di quella di un pneumatico d’automobile. Infatti, a volte, è sufficiente sfiorare appena i frutti per innescare un’esplosione di liquido tossico e favorire la propagazione dei semi dai frutti. I semi possono essere sparati fino a dodici metri di distanza alla velocità di circa 10 m/sec.
Etimologia
Il suo nome botanico deriva dai termini greci “έκτο” con significato di “al di fuori” e “βάλλω” ossia lanciare e fa riferimento al sistema di spargimento dei frutti da parte della pianta. Il cocomero asinino viene anche chiamato elaterio o pianta sputaveleno.
Habitat
La pianta cresce spontanea in zone ruderali con presenza di detriti e sabbia, nei luoghi soleggiati. E’ una pianta diffusa nel Bacino Mediterraneo che ho avvistato anche nell’isola greca di Naxos.
Componenti
Il cocomero asinino contiene elaterina, resina, amido, steroli e componenti amari. Nessuna parte della pianta può essere venduta per uso interno.
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Bibliografia
Erbe consentite erbe proibite, Ida Salusso, Verde libri srl, 2014
Riconoscere i fiori spontanei d’Italia e d’Europa, Margot e Roland Spohn, Ricca editore, 2013
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