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Come trasformare un giardino o crearne uno nuovo
Tornai nella casa dove ero stata bambina, nel giardino dove era facile sognare.
Ritornai in quel giardino per provare spensierati momenti di gioia.
Pensai fosse bello continuare a prendersi cura di lui trasformandolo in un giardino speciale.
Erano passati tanti anni.
Tutto fu come riaprire le porte del cuore.
C’era tanto lavoro da fare per tornare a vedere il giardino fiorire.
Le piante ed i fiori dei ricordi
Così decisi di conservare le piante dei ricordi, quelle che aveva messo a dimora la mamma, quelle che avevano dato l’immagine di lei nel giardino.
Daltronde la mamma mi aveva lasciato il giardino per ricordarmi il suo amore attraverso i fiori.
Me lo aveva affidato perchè anch’io potessi dargli la mia impronta creando un giardino speciale.
Con la natura per riinventare il giardino
Ed io tornai in quel giardino di ricordi, in compagnia della natura, la mia più grande consigliera.
Ero felice di ricreare armonia, profumo, sensazione, fiaba, bosco, viaggio e riinventare il giardino con la natura.
Così a poco a poco rimisi mano al giardino ed iniziai la trasformazione, curiosa di vedere quello che sarebbe diventato negli anni.
Un giardino romantico
Desideravo un giardino romantico e così piantai nuovi tipi di rose, scegliendo varietà antiche e profumate come la kazanlik e la Omar k.
Al centro del giardino posi un gazebo liberty molto piccino e leggero sui cui quattro lati feci arrampicare clematidi e rose.
Per fortuna salvai la vecchia magnolia che mi regalò serate al profumo di limone ed io in cambio le appoggiai, sul tronco vissuto, un pezzo di scala da vigna azzurrata ancora del nonno.
Un giardino per tornare bambini
La misi lì per ricordare il gioco che si fa da bambini, quello della casa sull’albero.
La misi lì perché il colore azzurrato della scala mi ricordava il verderame della vigna del nonno.
Mi ricordava momenti felici di me piccola che correvo tra i filari a mangiare acini neri, che poi pestavo con i piedi, dentro neri catini di plastica. Mi ricordava la festa del vino, la vendemmia, l’allegria che unisce la famiglia in un momento di condivisione.
Un giardino aromatico con fiori edibili
Ma avevo in mente altro per il mio giardino, per cui piantai un bel glicine viola per inebriarmi del suo dolce profumo e per mangiare i suoi fiori commestibili nelle mie insalate.
Il lavoro però era solo all’inizio mancavano le aromatiche come lavanda, rosmarino, elicriso e melissa.
Queste piante officinali mi avrebbero deliziato le mie serate con splendide tisane invernali.
Un giardino di rose e piante spontanee
Poi pensai di nuovo ai nonni ed alle passeggiate nel bosco e raccolsi piante di polmonaria, dai bei fiori tra il rosa ed il celeste-violetto. Le avrei piantate sotto una grande rosa inglese, all’ombra del muro, per cercare un ambiente simile a quello del bosco. Questo mi deliziò molto, essendo la polmonaria una specie commestibile, inoltre sapevo che alla sfioritura dei dolci fiorellini, avrei continuato a vedere le verdi foglie maculate che danno allegria al giardino. Nella zona più umida ed ombrosa del giardino, invece trapiantai anche piante di aglio orsino e bucaneve.
Mi piacciono le piante spontanee
Ma mi mancava ancora il malvone, che cresceva spontaneo quando ero bambina, così pensai che fosse doveroso vederlo prosperare in quel luogo.
Poi il mio pensiero andò al fiore della violetta, la più profumata, quella odorata, che da bimba raccoglievo seduta nei prati. E poi venne il turno della calendula che la mamma chiamava “carognetta,” perché una tempo era infestante. Così pensai a quei semi a mezza luna, legati ad una pianta selvatica da sempre amica delle donne.
Un giardino officinale e commestibile
Mi piaceva sapere di fare tornare in giardino la calendula perchè lei aveva già lasciato un segno sulle mie mani di bimba e poi sapevo che era ricca di proprietà officinali. Ero felice di crere un giardino officinale e commestibile allo stesso tempo. Una risorsa prezionsa in tempi di crisi.
La trasformazione del giardino era in corso, non poteva che proseguire nel tempo con tanti altri fiori e piante selvatiche che avrebbero continuato a riseminarsi raccontando la mia storia.
Un gardino in continua evoluzione naturale
Sarebbe stato un giardino in continua evoluzione. Un giardino trasformato dalla natura e la mamma avrebbe continuato a sentire l’amore che si diffonde dal profumo dei fiori. Tanti semi avrebbero dato vita a fiori meravigliosi e piante, in una perfetta evoluzione naturale. Infatti sapevo che avrei avuto tante sorprese dai fiori e sapevo che i semi si sarebbero diffusi spontaneamente con l’aiuto degli uccellini, delle api, del vento. Ecco perchè la natura è il miglior giardiniere spontaneo.
Creare giardini nel mondo
Sapevo anche che avrei continuato a creare giardini ovunque fossi finita nel mondo, lo avrei fatto come segno d’amore per la natura e per la vita, che sono doni meravigliosi di Dio.
Dove reperire i fiori
Per il mio giardino oltre a raccogliere in giro piante e fiori spontanei mi avvalsi di fornitori e comprai:
le mie rose antiche da Maurizio Feletig ad Arignano.
Le rose rampicanti del gazebo e le clematis dal vivaio Anna Peyron di Castagneto Po.
Le peonie erbacee ed arbustive le comprai sia dal vivaio Le Commande a Carmagnola e sia dal vivaio Buffa di Poirino
Gli iris li comprai da Iride di proprietà del sig. Bianco di Gabiano.
In tutti questi posti conobbi delle persone appassionate che amano la natura e che fanno il loro lavoro con dedizione, con serietà, nel totale rispetto dell’ambiente.
una vita in poesia: ti sia facile recuperare sogni e amore passati e plasmare altri sogni che nascono ora e vogliono anch’essi fiorire… Il vissuto è un valore di base; il futuro un’avventura che si snoda illuminando le giornate presenti…
Bell’articolo, molto poetico, grazie.
Quanti ricordi…