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Fiordaliso, fiore blu raro dei campi di grano
I fiori blu, azzurri mi piacciono molto perché mi donano pace e mi avvicinano alla sconfinatezza del cielo, ecco perché adoro il fiordaliso che ormai è diventato una pianta rara, per la presenza di colture intensive e l’uso dei diserbanti nei campi di grano ove una volta cresceva spontaneo.
Descrizione
Il fiordaliso o centaurea cyanus è una erbacea annuale rustica che appartiene alla famiglia delle composite, asteracee. La pianta ha un fusto eretto ramificato con un tomento lanuginoso. Le foglie pennato partite o lineari sono grigio verdi per il denso strato di peli fini che le ricoprono nella pagina inferiore. I fiori a cinque petali, azzurri compaiono solitari all’apice degli steli a fine primavera (da maggio a luglio). Essi sono circondati da squame bordate di nero che formano un involucro ovoidale. I fiori sono suddivisi in fiori interni tubolosi blu scuro ed esterni disposti a raggera con lacinie azzurro più chiaro di quelli interni. Gli esterni sono molto più grandi degli altri. I fiori possono essere anche bianchi o rosa violetti a seconda delle varietà, ibridi coltivati. La radice è a fittone e caule eretto e ramificato leggermente pubescente. I frutti sono acheni con pappo.
Coltivazione
Il fiordaliso si semina in primavera con i semi raccolti in autunno e le piante nascono dopo 15, 20 giorni. Le piante inizialmente non vanno bagnate molto. Ama i substrati poco calcarei.
Habitat e diffusione e curiosità
E’ originario delle regioni asiatiche che si affacciano sul Mediterraneo. In Italia è stato introdotto in epoca preromana. Cresce spontaneo nei campi coltivati a cereali non trattati chimicamente con erbicidi. Predilige quelli collinosi, dai 300 ai 1900 metri.
Il fiordaliso è il fiore nazionale dell’Estonia e rappresenta la resistenza contro il comunismo.
Etimologia e nomi della pianta
Il fiordaliso il cui nome botanico è centaurea cyanus è detto anche garofano del grano. Il suo nome fa riferimento al fatto che cresce nei campi coltivati o seminati, mentre cyanus fa riferimento al suo colore blu. Il fiordaliso è uno dei pochi fiori veramente blu. Il suo nome inglese è Cornflower.
Proprietà e componenti
Il fiordaliso è una pianta espettorante ed anti infiammatoria in quanto disinfetta le mucose della bocca e della gola e svolge un’attività decongestionante dei bronchi. Inoltre stimola l’espulsione del catarro e calma la tosse persistente. La pianta inoltre ha effetto diuretico, depurativo, tonico ed astringente intestinale. In campo oculistico si usa per le infiammazioni agli occhi (congiuntiviti, blefariti, orzaioli) e per le palpebre arrossate.
Dopo la raccolta la pianta va essiccata all’aperto ed i fiori devono essere aperti in gruppetti di pochi fiori. Della pianta si usano le foglie antireumatiche ed i fiori, emollienti, astringenti e diuretici.
L’infuso per uso interno si realizza ponendo 5 grammi di fiori secchi polverizzati in una tazza di acqua bollente che si filtra prima di bere dopo dieci minuti di infusione.
I fiori danno un bel colore alle tisane.
L’infuso per uso esterno si realizza ponendo la stessa quantità di fiori in 100 ml di acqua bollente e si utilizza a temperatura ambiente per lavaggi ed impacchi mediante garze pulite.
Componenti
Il fiordaliso contiene soprattutto nei semi il timolo, poi carvacrolo, mucillaggini, resine, tannini, sali, lipidi, centaurina flavonoidi e composti amari.
Trattamenti di bellezza
l’infuso di fiordaliso serve per dare lucentezza e riflessi azzurri ai capelli grigi o bianchi. L’infuso serve anche come astringente per le pelli grasse.
In cucina
Il gusto del fiordaliso ricorda il carciofo. Del fiordaliso generalmente si raccoglie tutta la pianta tenera prima della fioritura ( i giovani virgulti si consumano nelle zuppe di verdura). I petali dei fiori sono commestibili e decorativi nelle insalate.
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Bibliografia
Fiori che curano, DeAgostini, 2005
Riconoscimento ed uso delle piante selvatiche, Roberto Chiej Gammacchio, Demetra, 1995
Enciclopedia delle erbe, riconoscimento, uso medicinale, alimentare, cosmetico, Edizioni del Baldo, 2012
L’erbario di Jekka Mc. Vicar, Logos edizioni, 2009
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