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Tornare bambini con i fiori di trifoglio pratense
Mi raccontò che gli piaceva il profumo dell’erba e che si rilassava succhiando i fiori profumati del trifoglio pratense. Per questo mi disse che avrebbe voluto tornare bambino e sdraiarsi su quel prato incontaminato della sua infanzia. Credo che volesse tornare ad accarezzare quei fili d’erba, verde speranza, in compagnia del ricordo che tra le dita racchiude uno stelo di trifoglio pratense. Fu lui che mi fece ripensare al fiore dolce e rosato che colora di rosa l’erba del prato.
Trifoglio, fissa l’azoto nel terreno
Il trifoglio dei prati o “trifolium pratense” appartiene alla famiglia delle fabacee, papilionaceae ed ha la capacità, come tutte le fabacee, di fissare l’azoto nel terreno, concimandolo in modo naturale e per questo è considerato simbolo di fertilità.
La pianta fa bene agli animali che se ne cibano, perché è un’erba da foraggio che riduce negli stessi il rischio di tumore.
Trifoglio rosso o pratense, descrizione
Il “trifoglio pratense” o “trifoglio rosso” è una pianta perenne spontanea della famiglia delle papilionaceae, fabaceae, con steli da cui dipartono tre foglie ellittiche, segnate da una macchia biancastra a forma di V rovesciata sulle foglie stesse e fiori globosi di colore rosa, rosso violaceo, molto amati dai bombi, che fioriscono tra marzo e novembre.
Il nome in inglese della pianta è red clover.
Trifoglio repens, descrizione
Il trifoglio repens, quello dai fiori bianchi è una perenne spontanea, mellifera, che appartiene alla famiglia delle fabaceae, che si trova lungo pascoli, i campi, i sentieri ed i prati.
E’ caratterizzato da fiore con capolino globoso formato da n. 30 a n. 70 fiori papilionacei bianchi, con sfumature dal giallo al rosato e foglie trifogliate.
Gli steli striscianti della pianta formano radici dai nodi degli stessi facendola attecchire e distribuire nei prati.
La pianta non deve essere ingerita dagli animali in grandi quantità, ma loro lo sanno in quanto ne percepiscono come sgradevole il sapore.
Il nome inglese della pianta è: white clover
Le tre foglie
Dagli steli del trifoglio si sviluppano le tre foglie alterne che danno il nome alla pianta.
Secondo alcune fonti spirituali e simbologie ogni foglia del trifoglio potrebbe rappresentare un sentimento o una condizione: la prima foglia è la speranza, la seconda è la fiducia e la terza è l’amore, mentre, se troviamo un quadrifoglio, la quarta foglia, rappresenta la fortuna.
Come nasce un quadrifoglio
Il quadrifoglio sembrerebbe nascere da un’anomalia genetica del trifoglio bianco.
Trifoglio, simbologia
Il trfoglio viene spesso associato all’equinozio di primavera perchè ci riporta ad un senso di rinascita e fertilità.
Il trifoglio pratense è il simbolo dell’Irlanda ed il suo nome inglese è: red clover
Diffusione del trifoglio pratense
La pianta di trifoglio pratense cresce spontanea nei prati, nei pascoli e nei luoghi incolti.
Il trifoglio è diffuso in tutto il mondo.
Il trifoglio pratense è una buona pianta mellifera, infatti i suoi fiori sono attivamente visitati dagli insetti, soprattutto quelli dotati di una spiritromba abbastanza lunga, come i bombi perchè possono succhiare il nettere al fondo dei tubi corollari dei fiori. Inoltre i fiori attirano le farfalle.
Alcune varietà di trifoglio
Tra le specie di trifoglio vi sono:
– Il “trifoglio incarnato” dai fiori rosso intenso raccolti su infiorescenze lunghe
– Il “trifoglio alpino” dai grandi fiori papilionacei profumati, con foglie più strette e radici molto lunghe e profonde nel terreno che fanno si che gli animali selvatici come camosci e marmotte non lo strappino completamente dal suolo roccioso.
Le proprietà erboristiche del trifoglio pratense
Il trifoglio pratense ha proprietà diuretiche, depurative, antispasmodiche ed espettoranti.
Esso viene usato per i disturbi della menopausa perchè dalla pianta si estraggono fito estrogeni naturali utili per queste problematiche. Esso contiene isoflavoni che concorrono ad alleviare nervosismo, vampate di calore e depressione da menopausa.
I fiori freschi sembrerebbero conservare molto di più le loro proprietà rispetto a quelli essiccati.
I decotti e le tisane di trifoglio pratense sono utili per tossi, bronchiti, infiammazioni intestinali, dolori al seno ed ovaie (sindrome pre mestruale). Contenendo cumarine inoltre migliora la circolazione sanguina, prevenendo la formazione di coaguli. Il trifoglio inoltre è un ottimo antiossidante. Il trifoglio pratense concorre ad incrementare la mineralizzazione ossea rivelandosi una ottima prevenzione per l’osteoporosi.
Alcuni studi invece hanno dimostrato che il profumo del trifoglio sia un ottimo distensivo e rilassante.
Masticare steli e ramoscelli di trifoglio pratense assicurerebbe una buona igiene dentale.
Componenti del trifoglio pratense
Il trifoglio pratese contiene calcio, magnesio, cromo, potassio, fosforo, silicio, niacina, tiamina e Vitamine A, B12, C, E, K.
Il trifoglio pratense in cucina
I fiori del trifoglio pratense sono molto nettarini e dolci (è piacevole succhiarli uno ad uno, io lo facevo da bambina).
Proprio per la loro dolcezza li consumo freschi nelle insalate (ricordano un po’ il cetriolo e la liquirizia), nelle vellutate con altre verdure, nelle frittate.
Gli stessi fiori si possono preparare gratinati o brasati (anche la parte verde si può mangiare, ma è meno gustosa).
Un tempo con i fiori di trifoglio rosso essiccati si produceva una farina da miscelare con quella di grano. I fiori si raccolgono da aprile a settembre e contengono, come la pianta, proteine, grassi , resine, clorofilla, acido salicidico, tannini e cumarina.
Frittata ai fiori di trifoglio pratense ed erba di San Pietro
Ingredienti: n.3 uova, un cipollotto fresco ed una manciata di fiori di trifoglio ed alcune foglie di erba di San Pietro (tanacetum balsamita), sale ed olio evo q.b.
Pocedimento: far appassire in una padella la cipolla affettata con olio evo q.b., poi spegnere il fuoco. In una terrina rompere e sbattere le uova con il sale ed aggiungere la cipolla stufata ed i fiori lavati del trifoglio. Cuocere rigirando su entrambe i lati e servire.
Altre ricette sono presenti nel mio libro: mangiAmo i fiori ….che trovate su: www.youcanprint
Bibliografia:
Riconoscere i fiori spontanei d’Italia e d’Europa, Margot e Roland Spohn, Ricca Editore, 2013
Enciclopedia delle erbe, riconoscimento e uso medicinale, alimentare, aromatico, cosmetico, Edizioni del Baldo, 2012
Erbe spontanee commestibili, Riccardo Luciano, Carlo Gatti, ArabAFenice Edizioni, 2007
Fleur des prés et des champs, H. Freitag/ F. Schwable, Hatier editeur, 1970
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