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Pietra leccese, sensazioni naturali
Tocco questa pietra leccese che racconta di millenni di vita, di natura allo stato puro tra i vicoli di Lecce.
Sensazioni naturali, pietra che assorbe aria e luce, tutto in una fusione di elementi naturali, vivi che si uniscono fondendosi in un unico blocco.
Strati di pietra compattati in parallelepipedi dai colori caldi del miele, dell’ocra, del beige, del bianco.
Pietra che sento anche morbida poi dura e porosa ed ancora liscia, ruvida.
Pietre ognuna diversa dall’alta per forma e sensazioni tattili.
Pietra leccese sensazioni d’artista
La pietra leccese non trattata, vecchia di mille anni di storia, racchiude tutto questo e mi trasmette tutte queste sensazioni naturali d’artista.
Nella pietra leccese vedo conchiglie incastonate, impronte di fossili e disegni creati dal tempo. Osservo righe, graffi, linee, curve ed a volte piccoli fori scavati. In questo modo percepisco la pietra leccese come opera d’arte della Natura.
Sento nella pietra la forza che perdura nel tempo, la forza che trasforma, che crea.
La pietra leccese crea avvalendosi di sinergie prodotte da elementi naturali come aria, luce, minerali, microrganismi naturali che generano reazione chimica, trasformazione ed alchimia.
Tra i vicoli di Lecce incontro l’artista Roberto Tondi
Passeggio tra i vicoli di Lecce toccando con mano muri di antichi edifici in pietra leccese per ritrovarmi in un laboratorio dove la pietra leccese ha deciso di fare amicizia con un artista. Ed è proprio la pietra leccese che mi conduce alla sua porta ed alle sue fotografie. Ed allora varco quella porta ed inizio ad osservare dapprima il lavoro fotografico di Roberto Tondi e poi il lavoro della pietra leccese. Così capisco che i due artisti si sono ritrovati a collaborare in un lavoro sinergico ove l’arte esprime poesia ed alchimia.
L’artista della trasformazione
Così conosco Roberto, per me “l’artista della trasformazione”, che lavora con la pietra leccese, per la quale nulla è impossibile, sempre che non ne vienga alterata la natura.
Roberto mi racconta che nel 2010 la natura lo sorprese facendogli trovare trasformate le sue fotografie. Da lì nacque la sua arte. Lui mi raccontò che aveva lasciato riposare le sue fotografie accanto alle pietre naturali leccesi della cava nel suo locale. Quell’anno scoprì che la pietra aveva lavorato con lui a sua insaputa.
La pietra aveva deciso di personalizzare le sue fotografie lasciando la sua impronta. E lui, ignaro, glie le aveva affidate (forse dimenticandosene) e poi la sorpresa.
La natura, attraverso la pietra leccese aveva trasformato, creato e parlato di lei all’artista delle fotografie.
Osservando un’opera di Roberto Tondi
Così la sua fotografia preferita: “il muro del pianto”, del tempio di Gerusalemme, aveva iniziato a piangere fiocchi di neve per le preghiere incastrate tra le rocce che gli erano state affidate nei secoli perché ricordavano il sangue che scorre a dimostrare l’inutilità delle guerre, il sangue versato inutilmente in guerre folli mosse solo dal denaro che usa la religione per mettere contro i popoli al posto di unirli.
Così penso alle guerre inutili che distruggono con il loro passaggio ogni segno che la natura lascia all’uomo.
Questo fu il messaggio che io lessi dopo la trasformazione delle foto di Roberto da parte della pietra leccese, ma su quelle fotografie c’era anche il messaggio di Roberto che aveva saputo cogliere l’attimo racchiudendolo in uno scatto.
Espressioni naturali d’artista
Le foto che vidi quel giorno erano state trasformate nei colori tutte in modo diverso dalla pietra leccese. La pietra aveva dato la sua interpretazione naturale personale. Macchie di colore sovrapposte, nuove espressioni naturali, libertà espressiva di una pietra, di un elemento della natura che diventa artista.
La Natura riesce sempre a sorprendere l’uomo nella sua piccolezza.
La pietra leccese e Prima Gallery di Roberto Tondi
La pietra leccese è una roccia calcarea antichissima del miocenico facente parte delle calcareniti marnose, tipica del leccese -salentino composta da carbonato di calcio, micro e macro fossili di origine marina, cemento calcitico, fosfati, sostanze argillose, tracce di minerali come quarzo e molto ancora.
Ringrazio la natura per avermi fatto conoscere questa magnifica pietra e l’artista Roberto Tondi di Prima Gallery in via Arte della Cartapesta -Lecce.