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Lunaria Annua, commestibile ed ornamentale
La lunaria annua appartiene alla famiglia delle brassicaceae, crucifere ed è una pianta erbacea annuale o biennale commestibile ed ornamentale conosciuta forse più per le sue ramificazioni decorative fatte di lune piene argentate che durano a lungo nelle composizioni. Io preferisco vedere i fiori dal vero! Adoro il loro colore meravigioso, anche nei mie piatti.
I nomi della lunaria
I nomi della pianta sono molti tra cui “erba luna”. Questo nome deriva dalle sue sìlique, i frutti, nelle quali sono racchiusi i semi che ricordano piccole lune piene. Altri nomi della pianta sono “monete del papa”, “medaglie di giuda”, “erba d’argento”, lunaria meridionale. In inglese il nome della pianta è perennial Honesty.
Nel linguaggio dei fiori
Rifacendomi al nome inglese della lunaria ossia Perennial Honesty vedo il fiore come simbolo di chiarezza ed onestà nei sentimenti.
Habitat e coltivazione
Troviamo la lunaria annua ai margini dei boschi in ambiente umido ed ombroso, in terreni ricchi di sostanze nutritive. La pianta ha origine dall’Europa sud orientale ed è presente spontaneamente in Grecia, Bulgaria, Croazia, Romania, Albania, mentre è naturalizzata negli altri paesi europei. Qui sotto la vedete anche con i fiori bianchi.
Di lunarie ne esistono tre specie, due europee ossia quella annua e la rediviva, mentre la telekiana è originaria dell’Albania.Si può seminare da fine estate sfregandole tra di loro le lune argentate tra le mani, oppure facendo leva con le dita lungo il bordo per sollevare una delle due valve porta semi, lasciando cadere i semi in piena terra, scegliendo un luogo simile a quello di crescita naturale della pianta. La lunaria è rustica e non teme il gelo ed ha la capacità di auto seminarsi diventando quasi invasiva. Io ho seminato le mie piantine sotto un ciliegio che ora è contornato di lunaria. E’ uno spettacolo vederli fiorire insieme!
I fiori della lunaria sono amati dalle farfalle e dalle api che la corteggiano molto.
Descrizione
I fusti della lunaria annua sono cilindrici, eretti, pelosi e ramificati e possono arrivare a 120 cm. di altezza. Le foglie a forma di cuore, sono opposte ed hanno bordi dentati. La pianta al tatto è pelosetta, infatti le foglie sono morbide al tatto. I fiori lievemente profumati sono composti da quattro petali fucsia porpora e si aprono da marzo a maggio. Essi sono riuniti in racemi apicali. I fiori possono essere anche bianchi e sono commestibili. Anche i frutti verdi , ossia le lune piene verdicontenenti i semi sono eduli.La radice è consistente.
La pianta fiorisce normalmente al secondo anno di vita.
I fiori della lunaria rediviva sono profumati. La radice è carnosa e profonda. I frutti assomigliano a lune piene o monete per l’aspetto appiattito. A fine fioritura della pianta sono verdi e poi diventano argento, lasciando intravedere i semi scuri all’interno.
Sono le sìlique, strutture porta semi, in grado di muoversi con il vento per la diffusione degli stessi. I semi si vedono in controluce quando si guarda ogni sìliqua ellittica. Si intravedono anche quando i frutti sono verdi. Anche le silique verdi porta semi sono commestibili quando sono tenere al tatto.
Su youtube ( mi trovi come patrizia gaidano) li puoi puoi vedere nella mia salamoia all’anice stellato.
per riconoscerla su instagram salvo le storie delle piante (mi trovi come: giardino di gaidano)
Principi e proprietà
Erboristicamente la lunaria è diuretica (semi), antiscorbutica e digestiva e sembrerebbe mantenere sano il cervello grazie alla presenza di acido nervonico. Essa contiene molti principi attivi oltre ad acidi grassi, enzimi, glucosidi, vitamina C, minerali, antiossidanti ed un alcaloide la lunarina.
In cucina
Le foglie della lunaria sono pelosette e lievemente carnose e possono essere raccolte tutto l’anno a partire dalla primavera, per essere usate in cucina crude o cotte. Il loro sapore ricorda il cavolo, ma sono amarognole per cui è meglio consumarle cotte per far perdere loro questo sapore ed addolcirle. Sono buone aggiunte ai ripieni della pasta o per colorare di verde la pasta.
Anche i piccoli fiori violetti sono commestibili e ricordano il sapore del rafano. I frutti raccolti ancora verdi durante la primavera hanno lo stesso sapore dei fiori e possono essere preparati in salamoia, oppure essere aggiunti ad esempio a misticanze e uova.
In cucina, in autunno, i semi piccanti, possono essere usati come quelli della senape pressandoli e polverizzandoli.
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Bibliografia
- Fiori di Liguria, G. Nicolini A. Moreschi, Edizioni Siag Genova, 1970
- Riconoscere i fiori spontanei d’italia e d’Europa, Margot e Roland Sphon, Ricca editore, 2013
- Erbe consentite, erbe proibite, Ida Salusso, Verde libri editori, 2014
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