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Margherite e pratoline, entrambe commestibili
Osservando un prato di margherite o pratoline ci si può ritrovare a pensare ad un amore.
Ma quale raccogliere? le ho sempre raccolte entrambe in quanto sia la margherita bellis perennis e sia la leucanthemum vulgare, sono commestibili.
Simbolismo della margherita
Il fiore della margherita simboleggia la bellezza in quanto il nome “bellis” ha il significato di grazioso.
Margherita bellis perennis
La margheritina dei prati o meglio “pratolina” prende il nome di “bellis perennis” ed appartiene alla famiglia delle compositae, asteraceae ed è diffusa in tutta Italia, nei prati e negli incolti.
In Calabria esiste una specie di pratolina endemica dal nome di: “bellis margaritaefolia Huter & al.” che vive anche in Sicilia e Basilicata e la si può riconoscere perché a differenza della “bellis perennis” ha capolini più grandi e fusti privi di peluria.
La pratolina “bellis perennis” è una pianta perenne che fiorisce anche in inverno regalandoci fiori ligulati bianchi o con la punta rosa, rinchiusi in capolini disposti su steli, privi di foglie, che però stanno alla base della rosetta.
Le foglie della rosetta, che rimane aderente al suolo, sono claviformi e pelosette.
Proprietà dei fiori di bellis perennis
I fiori essiccati e le foglie di “bellis perennis” hanno proprietà emollienti e si usano per infiammazioni orofaringee (bocca e gola), per la tosse ed i catarri e per i disturbi intestinali (mediante infuso di fiori al 3% o decotto di foglie) poi sono diuretici, depurativi e disintossicanti.
Margherite in cucina
I boccioli dei fiori freschi di pratolina si possono usare in cucina mettendoli sott’olio o sott’aceto, come i capperi.
Della pratolina si mangiano sia i fiori, dal sapore mielato ed amaro, e sia la tenera rosetta basale.
I fiori freschi e le tenere rosette li uso in abbinamento con vari tipi di insalata. I fiori di pratolina sono stupendi per decorare zuppe di verdura in quanto si aprono con il calore sprigionato dalla zuppa fumante.
Anche le tenere foglie della margherita leucanthemun sono buone da aggiungere alle insalte miste ed anche i petali bianchi dei fiori ligulati.
Le foglie della margherita leucanthemum v. sono nettamente diverse rispetto a quella della pratolina. La pianta presenta sia foglie basali sia cauline disposte in modo alterno. Le basali sono picciolate e le cauline sono sessili ed abbracciano gli steli fiorali. Amche le brattee che circondano il fiore si differenziano in quanto nella margherita maggiore sono tre o quattro disposte in modo parzialmente sovrapposto, come le tegole di un tetto.
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Pratoline in cucina
Pane e pratoline
Occorrente:
Pane integrale, formaggio dolce e cremoso e spalmabile tipo philaelpia alle erbe, 1 cucchiaino di miele, e fiori di pratoline q.b.
Preparazione:
affettare il pane ed abbrustolire su una piastra le fette e poi spalmarle di formaggio amalgamato miele e petali di pratolina, quindi decorarle con altri fiori di pratoline.
Con le foglie di pratolina
Con le foglie di foglie di pratolina si può realizzare un repellente contro gli insetti.
In primavera i vivai vendono numerose varietà di pratoline biennali, coltivate, dai vivaci colori, che presentano capolini più grandi e gonfi rispetto alla specie selvatica. Queste specie sono parenti della pratolina dei prati e possono essere doppie o semplici.
Margherita leucanthemum vulgare
La margherita leucanthemum vulgare, come la pratolina “bellis perenne“, è una pianta officinale con proprietà antispasmodiche, vulnerarie in quanto favorisce la cicatrizzazione di ferite in particolare della bocca e per problemi gengivali.
L’acqua distillata di margherita inoltre è un buon collirio per la cura di congiuntiviti.
La margherita “leucanthemum vulgare” è conosciuta anche come margherita maggiore. Si presenta con fiori medi tubulosi dalle ligule bianche, raccolti in capolini disposti su steli verdi scuri, lunghi, con poche piccole foglie. La pianta è alta a volte più di 50 cm.. Osservandola si notano sia steli semplici sia ramificati. Gli steli fiorali hanno una consistenza molto più spessa e fibrosa della pratolina bellis perennis. Quando la pianta trova il suo habitat si espande tappezzando i prati in compagnia spesso della salvia dei prati.
Un fiore per interrogare un amore
Il nome di margherita “leucanthemum vulgare” deriva dal francese “marguerite” e significa perla, forse perchè le margherite venivano ricamate sugli abiti da sposa, mentre, già dal Medioevo, la margherita “leucanthemum vulgare” veniva usata per rituali amorosi e per interrogare il futuro di un amore incerto, da qui la celebre frase:
“m’ama non m’ama”.
Bibliografia:
- Erbe consentite Erbe proibite, Ida Salusso, Verde libri editore, 2014
- Atlante delle piante medicinali e curative, Edizioni il Castello, 2013
- Riconoscere i fiori spontanei d’Italia e d’Europa, Margot e Roland Spohn, Ricca Editore, 2013
- L’Erbario, Jekka McVicar, Logos Edizioni, 2009
- Erbe spontanee commestibili, Riccardo Luciano, Carlo Gatti, ArabAFenice Edizioni, 2007
- Enciclopedia delle piante, I Grandi Manuali – Fabbri Editore, 2000
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