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La natura non ci fa mancare nulla e ci consiglia in cucina
Ci sono dei momenti, in estate, durante i quali non si ha proprio voglia di accendere i fornelli. Così mi viene un’idea e di prima di pranzo vado alla ricerca di quelle piante cosiddette infestanti che ringrazio di esistere per le loro proprietà salutistiche, che tanto giovano al nostro organismo.
Sono consapevole, da sempre, che la natura sia il miglior nutrizionista a nostra disposizione in cucina. Quindi, quale idea migliore se non quella di uscire a fare una passeggiata e preparare una fantastica insalata rinfrescante di portulaca?
Consigli per la raccolta della portulaca
Quindi se volete farvi una bella insalata vi consiglio di raccogliere la portulaca prima che la pianta fiorisca e badate bene che i piccoli fiori gialli compaiono dai primi giorni di agosto.
Il periodo migliore per raccogliere la portulaca è prima che arrivi la grande siccità estiva, per gustarla quando il sapore è più delicato, condita con olio e sale e se volete una salsa a base di yogurt e dei pezzettini di pane tostato.
Un altro consiglio che vi do è quella di raccoglierla prima di pranzo o cena per dare tempo alla pianta di smaltire in mattinata l’acido malico che dà il sapore acidulo alla pianta.
Comunque è possibile raccogliere la portulaca da maggio a settembre.
Descrizione della portulaca, proprietà, preparazioni culinarie
La “portulaca oleracea” è una pianta della famiglia delle portulacaceae, ottima in cucina, da sola o nelle insalate, perché ricca di mucillaggini e vitamine A, B, C, E che la rendono un’ottima verdura rinfrescante, diuretica e depurativa, dal sapore molto gustoso, leggermente salato che si accompagna alle insalate di pomodori (naturalmente io per per maggiore attenzione alla salute la consumo solo con un giro d’olio, evitando di salare). Oltre alle vitamine contiene calcio, ferro ed omega 3 oltre a contenere moltissime proteine.
Suggerimenti culinari
Della portulaca si raccolgono le tenere foglie ed i getti apicali da consumare crude da sole o in abbinamento con altre verdure, volendo però si potranno anche cuocere come gli spinaci, oppure si lesseranno insieme ad altre verdure o si unirà a zuppe di verdure, sfruttando il potere addensante della pianta che eviterà di aggiungere le patate.
Eventualmente la portulaca si potrà anche conservare sotto aceto (soprattutto i gambi).
Escamotage per non sentire il gusto mucillaginoso della portulaca
La portulaca, essendo ricca di mucillaggini, soprattutto se cotta, potrà non piacere a tante persone, proprio per la sua consistenza mucillaginosa, per cui, per gustarla al meglio, abbinatela ad alimenti come uova, formaggi e pane che hanno potere assorbente.
La portulaca fritta e pastellata
Una bella idea per consumare la portulaca è consumare le cime in pastella in associazione ad un bel fritto di erbe, tipo salvia e fiori di zucchine oppure infarinare le cime di portulaca e poi passarle nell’uovo e nel pangrattato prima di friggerle.
I semi della portulaca in cucina (uso e raccolta)
Della portulaca si consumano anche i piccoli semi neri nutrienti e ricchi di oli e proteine, soprattutto nei dolci e nel pane.
Per raccogliere i semi di portulaca, visto che la fioritura e la produzione dei semi è scalare, cogliete le piante in fase di maturazione dei primi semi e lasciatele su un telo al sole a seccare.
Come conservare la portulaca
La portulaca si conserva per diversi giorni in frigorifero anche se l’ideale è consumarla appena raccolta.
Come riconoscere la portulaca, soffermiamoci sui fiori
La “portulaca oleracea” si presenta come pianta succulenta, tipo una pianta grassa, con fusti carnosi, striscianti, verdi o rossi che partono dal centro della pianta. Anche le foglie sessili sembrano quelle di una pianta semi grassa e sono vedi e lucenti.
I fiori invece sono piccoli e gialli a 4 o 6 petali e li vedrete aperti al solo al mattino, nelle giornate di sole, perché dal pomeriggio, sera si chiudono.
I fiori della portulaca sono commestibili e si usano da soli o attaccati a foglie e stelo nelle insalate o nei dolci, come decorazione, soprattutto quelli al cioccolato a cui danno una particolare nota acidula.
La pianta porta semi
I semi neri invece sono contenuti in verdi capsule porta semi che si aprono lasciandoli cadere (da qui il nome della pianta portulaca dal latino “portula”, ossia piccola porta, in allusione alla porta delle capsule che aprendosi rilasciano i semi).
La portulaca germina con temperature oltre ai 25 gradi ed oltre alla varietà selvatica esiste anche una specie coltivata leggermente più grande.
I nomi della portulaca, compreso quello greco
La portulaca è conosciuta anche con i nomi di andraca, porcellana, ed in Grecia si chiama glistrida ed è ottima inserita nelle insalate greche, con la feta ed i pomodori.
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L’infuso di bellezza alla portulaca
La portulaca è un’ottima alleata della bellezza della pelle arrossata del viso, infatti, con i suoi getti, si può preparare un infuso di bellezza da fare con 100 grammi di pianta fresca per un litro d’acqua, lasciandolo riposare per dieci minuti, al fine di ottenere una lozione rinfrescante, lenitiva e disinfiammate.
Potete anche usare questo infuso in impacco, imbevendone garze da usare sul viso oppure farvi semplicemente dei lavaggi al viso.
Bibliografia:
- Il grande libro delle erbe, salute e bellezza, Editoriale del drago, 1985
- Riconoscere i fiori spontanei d’Italia e d’Europa , Margot e Roland Sphon, Ricca editore, 2013
- Erbe consentite, erbe proibite, Ida Salusso, Verde Libri, 2014
- La cuoca selvatica, Eleonora Matarrese, Bompiani, 2018
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