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Rosa di macchia, petali e cinorrodi commestibili 

La più selvatica e semplice delle rose mi affascina sempre per la sua bellezza ‘senza trucco’ . Mi piace osservarla a maggio quando si veste di verde e tante piccole rose dai candidi petali cuoriformi bianco rosati ed ancor più d’autunno, spoglia di foglie, ma ricoperta di cinorrodi rossi aranciati.
Lei è espressione femminile di bellezza senza tempo. Una rosa di macchia discreta e leggiadra nei suoi rami spinosi carichi di falsi frutti.

Descrizione

La rosa di macchia o canina è una rosa selvatica della famiglia delle rosacee. E’ una pianta perenne o arbusto legnoso e cespuglioso con ramificazioni cosparse di spine uncinate. L’altezza può variare da uno a tre metri. Le foglie glabre hanno la forma tipica delle rose con 5-7 foglioline a bordo seghettato. I fiori solitari hanno 5 petali cuoriformi da rosa a bianchi con molti stami. La fioritura avviene nei mesi di maggio – giugno. I falsi frutti o cinorrodi sembrano “bacche” lisce, rosse – aranciate dalla forma ovoidale, allungata, contenenti tanti semini cosparsi da rigidi peli.

Habitat

La rosa canina ama i luoghi soleggiati e cresce ai margini degli incolti e lungo i bordi delle strade fino a 1300 mt di altitudine. Non è una pianta esigente e la si trova anche nelle macchie e nelle boscaglie e questo a contribuito all’etimologia della pianta.

In cucina tra proprietà e componenti salutari

I fiori

La rosa canina è una specie commestibile ricca anche di vitamine e con i suoi petali (privati dell’unghia amara di attaccatura), a maggio, ho realizzato una buonissima gelatina dolce amarognola. La ricetta si trova nel libro ed ebook intitolato MangiAmo i Fiori.

I petali sono molto decorativi anche nelle insalate, contengono oli essenziali tannini, cera e pigmenti coloranti.
I petali sono disinfettanti e per la pelle sono considerati un ottimo tonico astringente.
Un alternativo modo di gustarli è sul risotto ed in un cocktail con zucchero di canna e rum, oppure cachaça, petali di rosa canina e miele di lavanda.

I cinorrodi rossi 

Anche i cinorrodi sono edibili e si raccolgono quando sono rossi e sodi (a seconda del tipo di rose, in quanto non solo la canina è commestibile, ma tutte), se si vogliono pulire agevolmente dai semi, altrimenti quando sono morbidi si farebbe una grande fatica perché la polpa si attacca. Le nostre nonne lì raccoglievano alle prime gelate, ma oggi il clima, è cambiato, certo le bacche restano attaccate ai rami della pianta anche nei mesi più freddi e cogliendoli in questo momento, come tanti prodotti congelati, nel momento di raccolta, con il sole del giorno, perderebbero di integrità deteriorandosi, ma forse per prima gelata le nonne intendevano il tempo balsamico, per ricordarsi di coglierli. Oggi per usufruire di molte sostanze benefiche dei cinorrodi, contenute nelle cellule degli stessi, possiamo farli disgregare tritandoli, belli sodi oppure, surgelando grazie al freddo. In passeggiata, la morbida polpa rosso arancione degli stessi è molto buona al palato, anche se è difficile separarla dai semi duri ricoperti da rigidi peli urticanti, per questo è bene assaggiarla, privando il cinorrodo del picciolo di attaccatura, per far uscire, premendo con le dita, quale goccia di polpa.

Proprietà e componenti cinorrodi di rosa di macchia

Sono immunostimolanti, astringenti, vaso protettrici e leggermente diuretici. Contengono vitamina C oltre a vitamina B1, B2, PP e K. Oltre a questi componenti  contengono carotenoidi, acidi citrico e malico, acidi organici, olio essenziale, polifenoli, sali minerali ed altri componenti. 

Cinorrodi e decori per la casa

I cinorrodi sono ottimi essiccati e si possono anche usare per realizzare una tisana aromatica piacevolmente acidula.Certo la Vitamina C è termolabile e questo bisogna anche saperlo. 
Per conservarli si possono anche creare braccialetti o collane da appendere in casa come decoro allegro e colorato da insegnare ai bambini.

In cucina con i cinorrodi di rosa canina

I cinorrodi di rosa di macchia possono essiccare puliti e polverizzare e ridurre in spezia da aggiungere alle preparazioni culinarie, dolci e salate, mentre freschi anche per fare un liquore.
I pezzettini di cinorrodi arricchiscono yogurt, formaggi, pane e biscotti e li rendono gradevoli. Buona la confettura e la salsa tipo ketchup, leggermente acidula. 

La confettura di cinorrodi 

Per fare la confettura meglio raccogliere i cinorrodi rossi arancioni ancora un po’ duri perché questo faciliterà la separazione dei semi dalla polpa. Bisogna coprire d’acqua e farle cuocere fino a quando non saranno morbidi.  Se non si vogliono cuocere troppo visto che la vitamina C è termolabile si possono coprire d’acqua e scaldare finché non diventano tiepidi facendo riposare nell’acqua per due orette prima di passare al tritatutto e cuocere ancora. 
Se si hanno pochi cinorrodi possono cuocere con le mele più succo di limone per una confettura densa e colorata.

La purea o polpa di rosa canina si può anche unire allo yogurt e creare una salsa chutney con le cipolle di tropea, per usare come sugo per condire la pasta.La polpa ed i cinorrodi tagliati a metà si possono anche surgelare in cubetti. 

I semi di rosa di macchia

I semi della rosa canina li uso come farmaco naturale per curare gli animali dai parassiti intestinali. Non so se funziona comunque ho sperimentato con le mie galline.

Un libro di ricette con fiori, erbe selvatiche ed aromatiche

Se vi piace la cucina con i fiori e le erbe selvatiche acquistate il mio libro ed ebook intitolato: MangiAmo i fiori e sperimentate le mie ricette. Troverete anche le schede delle piante, le ricerche scientifiche sui poteri antiossidanti delle erbe selvatiche e dei fiori e tante altre curiosità. (Le ricette si possono eseguire anche senza fiori ed erbe utilizzando le verdure dell’orto, per cui potete scrivermi per le sostituzioni).
Potete acquistare il libro sul sito www.youcanprint.it o su altri store on line come lafeltrinelli e mondadori. 

Bibliografia

Erbe consentite ed erbe proibite di Ida Salusso, edizione Verde Libri, 2014
Erbe spontanee e commestibili di Riccardo Luciano e Carlo Gatti,edizione ArabaFenice, 2014
Riconoscere i fiori spontanei d’Italia e d’Europa, Margot e Roland Spohn, Ricca Editore, 2013

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