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Ruta comune o graveolens una pianta dai bei fiori gialli
Una sempreverde la ruta graveolens, della famiglia delle rutaceae, dal profumo amarognolo pungente, persistente, conosciuta dalla farfalla macaone ed altri lepidotteri che se ne nutrono. Un erba definita come aromatica per il suo profumo. A me piacciono i suoi bei piccoli fiori gialli. Le mie piantine si trovano nei pressi del mio pollaio per allontanare i topi.
Etimologia
Il nome della pianta deriva dal greco e significa salvezza e liberazione perché secondo gli antichi la pianta era in grado di lenire il veleno dei funghi e dei serpenti oltre ad allontanarli dalle abitazioni.
Descrizione ed habitat
La ruta ama i terreni calcarei e che necessita di habitat caldo e secco fino a 1000 mt.. E’ una sempreverde presente in tutta Italia, isole escluse.
Una erbacea perenne che può raggiungere un metro di altezza i cui fiori gialli verdognoli, concavi sono spesso simultanei ai frutti capsulari.
I fiori compaiono a maggio e durano fino all’estate (maggio-luglio) con infiorescenze apicali ramificate. I petali gialli del fiore da quattro o cinque sono disposti a croce. I frutti della pianta sono delle capsule puntinate da ghiandole oleifere dalle quali si ricava l’olio essenziale di ruta. Un olio anticamente usato per provocare aborti ed oggi usato per lo più sulla cute in forma di massaggi per curare slogature, contusioni, reumatismi e dolori articolari. Dai frutti capsulari oblunghi si sviluppano semi neri e rugosi.
Le foglie sono alterne, spesse, glauche di color verde cenerino. Le foglie superiori sono composte di due lobi mentre le inferiori ne hanno tre.
I fusti grigio vedi sono eretti, cilindrici, glabri e lignificati alla base. Le radici sono fascicolate
Alcuni tipi di ruta
La famiglia delle rutaceae comprende più di novecento specie molte delle quali sono piante tropicali tra queste anche l’arancio ed il limone. Solo la ruta ed il dittamo si possono trovare anche al nord dove crescono in cespugli semi legnosi.
Oltre alla graveolens vi sono:
la ruta chalepensis o bracteosa con le stesse proprietà aromatiche e curative della graveolens, che fiorisce da aprile a luglio nelle località litoranee e collinari.
la ruta montana che fiorisce da maggio ad agosto.
Coltivazione della ruta
La ruta è una pianta rustica. Ama il sole ed i terreni ben drenati.
Si semina durante la primavera e si coltiva anche in vasi con terra sabbiosa non troppo ricca e si annaffia con moderazione. Le piante poi si possono anche trapiantare nell’orto.
Le piante si possono riprodurre anche da talea da nuovi germogli in primavera ed estate.
La pianta può essere sfoltita in primavera per migliorarne la forma.
Quando si tocca la ruta si può essere soggetti a reazioni allergiche da fotosensibilizzazione, per cui munitevi di guanti ed evitate di maneggiarla in pieno sole o quando la pianta è bagnata.
Proprietà della ruta graveolens
Della ruta si usano le parti aeree che contengono rutina, glucosidi, oli essenziali, acidi organici, resine, tannini, antociani, cumarine alcaloidi ed altri componenti.
La rutina viene purificata ed aggiunta a vari farmaci per abbassare la pressione e rafforzare i capillari. Gli alcaloidi della ruta sono lenitivi e cardio regolatori, tuttavia in grandi dosi la pianta diventa estremamente pericolosa e e bisogna affidarsi ad un erborista per i preparati..
Il rimedio omeopatico ruta graveolens
Come rimedio omeopatico la pianta è usata per dolori acuti come mal di testa, crampi, distorsioni e sciatica e dolori reumatici. Questo rimedio può essere usato anche per la cura degli animali con fratture. La ruta rientra tra le piante tossiche per cui deve essere somministrata sotto controllo erboristico adeguato.
La ruta in cucina
Negli usi popolari le foglie venivano addizionate al vino ed alla grappa per migliorarne il sapore.
Ruta ed animali
La ruta serve per allontanare i topi che non gradiscono l’odore per cui è si può coltivare nei pressi dei pollai e sembra che tenga lontane anche le pulci e le vipere.
Bibliografia
- Atlante illustrato delle Piante medicinali e curative edizione il Castello, 2014
- Riconoscere i fiori spontanei d’Italia e d’Europa, Ricca Editore di Margot e Roland Sphon, 2013
- Enciclopedia delle erbe, Del Baldo edizioni, 2012
- Erbe spontanee commestibili Riccardo Luciano Carlo Gatti, Arabafenice 2007
- Fiori di Liguria, G. Nicolini A. Moreschi Edizione Siag Genova 1970
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