(Tutti i diritti sono riservatiLa natura insegna ad osservare i fiori
Ho imparato dalla natura che tutto avviene a tempo debito. Bisogna saper aspettare per vedere fiorire la bellezza che si mostra ad esempio nella tossilaggine comune o tussilago farfara che, osservati da vicino, rilevano un fiore nel fiore, conformazione fiorale nota delle piante della famiglia delle asteracee.
Tossilaggine o tussilago farfara
La tussilago farfara è una pianta spontanea perenne della famiglia delle compositae, asteraceae, dal rizoma sotterraneo ramificato dal quale si sviluppano, ancor prima delle foglie, degli steli squamosi, sormontati da un solo unico capolino terminale di fiori giallo oro, ligulati e tubosi al centro.
L’armonia del capolino si percepisce ancor di più osservandolo con attenzione. Bisogna avvicinarsi bene e vedere il fiore nel fiore, ossia minuscoli fiori stellati a cinque punte nel nucleo (fiori maschili) che si schiudono tra le soffici ligule esterne (fiori femminili), a confermarne la bellezza.
Descrizione della tossilaggine
Ma c’è di più perché, se si osserva accuratamente lo stelo, verde tenero, ricoperto di brattee squamiformi, (rossastre nella parte inferiore), si nota che è rivestito da una peluria bianca, ragnatelosa, della consistenza del feltro che può interessare anche i boccioli semi chiusi del capolino.
Anche le foglie cuoriformi e tondeggianti e dentellate, sono ricoperte, nelle due pagine, da una peluria ovattata che nella pagina superiore della foglia si stacca.
Le foglie compaiono solo quando i fiori e gli steli appassiscono e muoiono.
Le foglie di tossilaggine si possono raccogliere ancora tutto giugno e luglio e sono riconoscibili perché hanno la caratteristica di avere margini irregolarmente dentati di colore nero.
I frutti sono acheni sub cilindrici compatti, muniti di un lungo e soffice pappo bianco color neve.
La tussilago farfara fiorisce molto spesso in gruppi da febbraio ad aprile in tutta Italia ed Europa, Asia ed Africa, ricoprendo ripe e scarpate umide, terreni calcarei aperti ed incolti.
Etimologia
Il nome di tossilaggine deriva dalle parole “tussis” ossia “tosse” ed “agere” ossia “cacciare via” che allude alle sue antiche proprietà erboristiche utili a combattere la tosse, mentre la parola farfara probabilmente allude all’abazia benedettina di S. Maria di Farfa dove la pianta pare crescesse in abbondanza.
A cosa serve la tossilaggine comune?
La tossilaggine, essendo ricca di mucillagini, risulta un valido emolliente dell’apparato respiratorio e quindi un buon espettorante, da assumere sotto forma di tisana di capolini florali ( c’è chi la fa con 3 grammi di fiori freschi in 100 ml. di acqua bollente), utile per tosse e catarro bronchiale.
Il decotto di foglie invece ha proprietà anti eczematose, astringenti e depurative.
I preparati erboristici a base di tossilaggine si devono usare con moderazione in gravidanza.
La tossilaggine in cucina
In cucina i capolini fioriti di tossilaggine si possono usare per decorare piatti a base di verdura e formaggi.
I gambi dolci ed aromatici possono essere assaporati come gli asparagi.
Le foglie tenere della tossilaggine hanno un sapore amarognolo e speziato, gradevole nelle insalate, nei contorni e nelle zuppe di verdura.
Le foglie meno tenere si devono assolutamente cuocere per essere usate ad esempio per realizzare involtini di verdura e riso.
Il consumo alimentare della tossilaggine però va effettuato sporadicamente perché la pianta contiene alcaloidi dannosi per il fegato.
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Simbolismo personale del fiore della tossilaggine
Per me la tossilaggine simboleggia il bilanciamento tra maschile e femminile, in una centralità espressa da ligule che racchiudono un nucleo di fiori stellati.
Bibliografia:
- Atlante illustrato delle piante medicinali e curative, Editore Il Castello, 2013
- Riconoscere i fiori spontanei, Margot e Roland Sphon, Ricca Editore, 2013
- Erbe e frutti selvatici commestibili, Ricca Editore, 2013
- Curarsi con le piante medicinali,anotti, Eizioni Agricole, 1997
- le erbe medicinali, Tina cecchini, De Vecchi, 2003
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