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Visita ai laboratori Valverbe di Melle
Mi piace la neve sulle montagne illuminate dal sole, lì ove l’aria è più pura ed incontaminata.
Spesso osservo il Monviso, già dalla finestra di casa, ma oggi ho deciso di fare una gita in quelle vallate, ai piedi delle montagne. La provincia granda (il cuneese), sembra non finire mai, così oltrepasso Saluzzo, pensando di finire in val Maira, ma all’improvviso un cartello attrae la mia attenzione. Nel bianco dipinto di fiori di camomilla, malva e coccinelle rosse leggo la scritta “Valverbe”. Allora realizzo di essere finita nel paesino di Melle (Cuneo), nel territorio in cui la società agricola cooperativa di montagna Valverbe coltiva, essicca e confeziona le proprie tisane filtro. In via Prato, esiste anche un piccolo negozio, che vende le tisane bio Valverbe, che decido di acquistare, certa della qualità delle erbe utilizzate.
La filosofia Valverbe
Mi è sempre piaciuta la filosofia produttiva di Valverbe che associa al messaggio salutistico delle erbe il concetto ecologico e biologico ed in particolare mi attrae la tecnica dell’essiccazione a freddo, che prende spunto da ciò che avviene in natura.
Così ho la fortuna di poterne parlare con il dott. Michele che gentilmente mi mette a disposizione il suo tempo, raccontandomi che le piante cedono umidità al pari di un corpo che, sudando ad esempio, per via della febbre, perde liquido, raffreddandosi.
Così piano piano comprendo il concetto di cessione di umidità intracellulare e la tecnologia di essicazione a cellula aperta realizzata da Valverbe che permette di recuperare l’acqua, contenuta nel tessuto costitutivo della pianta essiccata.
Tutto questo mi porta a riflettere sull’acqua contenuta nelle piante e penso all’acqua come elemento vitale ed all’acqua come componente importante anche del nostro corpo, ed ancora al liquido amniotico che, come il mare, racchiude la vita, l’energia, il tutto.
La memoria delle cellule e dell’acqua
Così penso alle cellule del nostro organismo che possiedono una memoria, alle cellule che si replicano con il loro messaggio e penso alla memoria dell’acqua.
Penso proprio alla memoria che è nell’acqua, che compone la cellula. Rifletto sul concetto di estrazione dell’acqua dalle cellule delle piante. Per me le piante sono come “corpi vivi”, in più hanno doti sorprendenti.
Mi emoziono ed ammiro la competenza del signor Michele, che io definisco” alchimista”, perché ascoltandolo, mentre mi parla del suo ambizioso progetto delle acque costituzionali o cellulari, entro nell’essenza di ogni singola pianta.
Mi rendo conto che le acque hanno un evidente aspetto energetico, che deriva dalla pianta che l’ha generata, perché la cellula, contenente il liquido, è il laboratorio vitale della pianta ed in esso sono contenute tutte le informazioni primigenie.
Le acque costituzionali
Poi domando a cosa servono le acque costituzionali ed apprendo che sono un ottimo diluente per tutte le preparazioni che richiedono una fase acquosa nella loro preparazione, quindi sono ottime basi per prodotti cosmetici come creme, shampoo, doccia schiuma, struccanti ed idratanti.
Mi piace ascoltare il dott. Michele che racconta di questa particolarità delle acque costituzionali, le quali possono sostituire quasi totalmente la parte alcoolica dei concentrati di piante, consentendo il recupero di acqua dalle erbe, dalle foglie, dai frutti.
Mi piace osservare tutto questo nel fusto metallico contenente l’acqua di basilico, ora inodore, ma intrisa di vibrazioni così elevate che sembrerebbero pari a quelle delle acque delle sorgenti mariane, come comproverebbero le adatte misurazioni.
Questo perché tutto ciò che esiste nel pensiero creatore dell’universo vibra, come l’acqua che è fondamento della nostra esistenza.
Questi discorsi mi affascinano perché mi sembra di percepire tutta la vita che si sprigiona dalle cellule delle piante, che amo per le loro caratteristiche individuali.
I miei pensieri e l’acqua di basilico
Così rifletto che ogni pianta, nella sua individualità, possa lasciare la sua impronta, nell’aspetto umorale, che è l’essenza della pianta stessa.
Sono sempre più presa da questi pensieri, che sprigionano in me pura vita e mi perdo ad osservare il fusto dell’acqua di basilico, ossia “l’ocimum basilicum”, l’aromatica, il cui nome deriva dal greco “okimon – òzò” (da olezzo o buon odore) e “basilikòn” (da erba regia), per le sue virtù erboristiche. Mi pare quasi di sentire l’inebriante profumo e rivedo palle compatte di basilico greco sui davanzali delle finestre delle isole greche che tanto amo.
I gemmoderivati, mi soffermo sul ribes nigrum
Poi mi guardo intorno e vedo tante taniche di plastica che contengono i gemmoderivati e qui apprendo che le gemme bio vengono raccolte in primavera e lasciate in macerazione per giorni con alcool bio e glicerolo.
Così inizio a leggere sulle taniche, tutti i nomi delle erbe e delle piante e vedo il ribes nigrum del quale il dott. Michele mi fa notare l’elevata concentrazione di proprietà rispetto all’ibrido josta che tante aziende usano al suo posto.
Il progetto dell’alchimista
Così l’alchimista, come lo definisco io, mi ribadisce il progetto di sostituire l’alcool nei macerati, utilizzando i concentrati, ossia le acque costituzionali, cellulari delle erbe. Ed io denoto che questa è pura tecnologia, mista a conoscenza ed alchimia perché, la memoria è nell’acqua della cellula verde della pianta, con tutto il suo potere erboristico. Proprio qui si esplica tutta l’energia primigenia della cellula della gemma, un’energia potente perché in un fiore c’è la chiave di replicazione della vita.
Così scatto alcune fotografie per fissare le impressioni, unite agli aromi delle erbe che ho nel naso ed esco da questa magnifica esperienza con la sensazione di aver assaporato in quel luogo tutte le tisane Valverbe.
Il messaggio alchemico del souche mère
Potrei raccontare altre cose di Valverbe, come la loro storia, che rimanda a tradizioni antichissime, legate alla raccolta delle erbe, per fini erboristici ed officinali, effettuata dalle donne in quelle meravigliose vallate. Sicuramente espressione di saggezza erboristica innata ed amore per la natura.
Come potrei parlare dei loro macchinari all’avanguardia, della tecnologia, che usano nel loro laboratorio, e della loro serietà e competenza, che si evince chiaramente in tutto e per tutto, ma visto che amo le emozioni e la vita preferisco godermi il messaggio alchemico del “souche mère”, il succo madre della pianta che si dona all’uomo con tutte le sue virtù salutistiche.
Ringrazio il dott. Michele Fasano che mi ha fatto conoscere il meraviglioso mondo di Valverbe.
Ammiro le persone come lui che credono, sognano e realizzano ciò che la natura suggerisce.
In me, ora, scorre sempre più linfa verde e vitale.